La vicenda, che può rientrare nel genere delle
cosiddette “utopie negative”, si articola in sette immaginarie giornate
vissute dal protagonista in un mondo nel quale si trova d’improvviso
sbalzato e dove la pubblicità, il consumo, l’omologazione dominano ogni
attività sociale e personale: una realtà surreale e grottesca che,
tuttavia, trae evidente spunto da situazioni già presenti nelle cronache
del nostro tempo. Ogni capitolo affronta temi di attualità quali la
scuola, la famiglia e la politica, parodiati con un sarcasmo nel quale,
più che la voglia di sorridere, si scorge un monito preoccupato.
Utilizzando la leggerezza del racconto l’autore, nato a Padova nel 1985 e
laureato in Storia, offre numerosi spunti di riflessione e invita
implicitamente a conservare uno sguardo intelligente e consapevole nei
confronti di quanto ci viene proposto dall’imperante “società dei
consumi”, benissimo analizzata già da Pasolini. Accanto a tale tema c’è
la vivida testimonianza dell’amore per i libri e la letteratura, uniche
armi in grado di risvegliare le menti intorpidite poiché «chi legge
illumina il mondo».
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